Come fare a non credere alla magia di Napoli? Basta assaporarla per un attimo per sentirne il cuore pulsante. Il capoluogo campano non può non toccare profondamente l'anima di chi lo vive, di chi lo visita o di chi semplicemente ne sente parlare.
Napoli è talmente tanto che ho difficoltà a trovare le parole giuste per descriverla.
Napoli è un grumo. Le strade si intrecciano ai rumori, alle voci, al suono delle risate, al roboante frastuono dei motorini che sfrecciano da ogni parte L'aria è intrisa del profumo di sfogliatelle calde, dell'aroma del caffè e del soffritto che qualcuno sta facendo imbiondire sul fuoco. Napoli ti fa sentire re anche mangiando taralli caldi e birra a Mergellina.
Le panchine della villa sempre appiccicaticce per la salsedine sembrano dirti di non alzarti. La ricerca disperata di un parcheggio, puntualmente trovato troppo lontano da dove vorresti andare, ti costringe a passeggiare di più, a godere di più, ad assaporare bocconi di vita.
Napoli, la mia Napoli, è sempre allegra. Mostra un sorriso spontaneo anche quando stringe i denti. Napoli è ricca di storia, arte, fascino. Ma è la gente che la colora, che la impreziosisce, che le dona un tocco in più, un tocco unico che nessuno ha. Chi è di Napoli non ha mai fretta, percorre magari la tua stessa strada ma con un passo diverso. Il napoletano "se fa sicc ma nun more" (perde peso ma non muore), ha un alternativa anche senza disporre della soluzione. Forse sarà nata qui l'arte dell'arrangiarsi.
E comunque Napoli è piena, ricolma, strabordante di iniziative, inventiva, creatività. Il variopinto mosaico dell'artigianato tipico napoletano, ad esempio, si compone di ceramiche, porcellane, coralli, cammei, gioielli, presepi, artigiani della seta e della pelle. Per non parlare del fascino mistico che mi avvolge quando passo davanti alle vetrine di quegli antiquari angusti, bui e polverosi. Non ci sono mai entrata, forse la paura di far cadere le cose accatastate maldestramente l'una sull'altra, forse il timore di essere contaminata da quella sensazione di decadente malinconia. Però resto lì a scrutare, stupirmi, desiderare di essere nata in un'altra epoca.
Questa è la Napoli che ho visitato ieri, che ritrovo ogni volta, che mi incanta e probabilmente mi inganna. Il motivo per cui le sono andata in visita?
Ho acquistato una borsa. Ma non una borsa qualunque, una borsa unica ed irripetibile. Completamente confezionata a mano secondo le dimensioni da me richieste. E' una creazione della talentuosa Simona, neomamma dedita alla concia della pelle. Ho scoperto la sua Casetta della Fantasia su A Little Market, marketplace dedicato all'artigianato che riunisce un gran numero di creative italiane. E' letteralmente il paradiso dell'handmade!
Oltre alla spedizione tramite raccomandata, per chi si trova nei dintorni è possibile ritirare a mano il proprio acquisto presso il laboratorio in cui lavora Simona a due passi dal Museo Nazionale. Come non cogliere l'occasione per passare una giornata in città con il proprio fidanzato?
Tra le varie proposte creative (una più bella dell'altra, lasciatemelo dire) su A Little Market ho scelto la sua Bag Paris modello Hannah, una borsa con tracolla sui toni del marrone terra di Siena. La parte frontale è rifinita con tante applicazioni in pelle tra cui la torre parigina che sovrasta i caffè con i loro tipici tendoni rossi.
Un abbraccio, qualche parola per conoscerci un po' di più, una sbirciata alla pupa e uno sguardo fugace alla borsa, selfie veloce e via verso Mergellina.
Arrivata lì non ho resistito, ho voluto spacchettarla, guardarne ogni particolare ed immortalarla lì, con la cornice più bella che potesse offrirmi la mia città.
Ogni particolare è preziosamente realizzato per valorizzare ancor di più questa creazione. Qualche pennellata di pittura per pelli, interno foderato, un charm che riporta il nome della città immortalata, due tasche interne (di cui una con chiusura lampo), zip nonché moschettoni e fibbia della tracolla color oro.
La mia passeggiata è proseguita verso via dei Mille per gustare una deliziosa pizza da Rosati.
Per concludere la giornata, però, non poteva mancare una passeggiata tra le vetrine di via Toledo ed il dolce. All'ingresso della Galleria Umberto c'è probabilmente l'esposizione di babà al rum più invitante che ci sia. Come resistere? Io ho scelto quello con crema al limone.
La giornata si è conclusa con qualche scatto nella villa comunale e poi di nuovo sul lungomare. Se a tutto questo aggiungiamo un clima piuttosto mite rispetto alle temperature solite del periodo e la dolce compagnia del mio fidanzato, credo proprio che non esista giornata più perfetta di così.
Se ti piace il mio outfit, puoi riprodurlo acquistando questi articoli: